Una storia di ictus o attacco ischemico transitorio è indice di alto rischio di eventi cardiovascolari e di ictus emorragico nei pazienti con malattia coronarica
Studi randomizzati sugli antitrombotici nella malattia coronarica hanno identificato un precedente ictus o attacco ischemico transitorio ( TIA ) come marker di aumentato rischio di emorragia intracranica.
Uno studio ha cercato di meglio caratterizzare il rischio di eventi ischemici e di sanguinamento associati a una storia di ictus o TIA nei pazienti con malattia coronarica.
Sono state analizzate dal registro REACH sull’aterotrombosi ( REduction of Atherothrombosis for Continued Health ) le caratteristiche basali e il follow-up a 4 anni di 26.389 pazienti con malattia coronarica, tra cui 4.460 pazienti ( 16.9% ) con una storia di ictus o TIA.
I pazienti con precedente ictus o TIA hanno mostrato un più alto tasso di recidive di eventi cardiovascolari ( morte cardiovascolare, infarto miocardico, o ictus ) rispetto ai pazienti senza ( hazard ratio aggiustato, aHR=1.52; P minore di 0.001 ) e specificamente dei tassi di ictus ischemico non-fatale ( aHR=3.06; P minore di 0.001 ) e di ictus emorragico non-fatale ( aHR=1.76; P=0.05 ).
Un eccesso di rischio per l'ictus emorragico non-fatale è apparso limitato al primo anno dopo un episodio di ictus o TIA ( aHR=3.03 per il primo anno) ed è stato particolarmente elevato nei pazienti trattati con duplice terapia antipiastrinica ( aHR=5.21 ).
In conclusione, nei pazienti con malattia coronarica, una storia di ictus / TIA è associata a un aumento indipendente del rischio di morte, infarto miocardico, o ictus, tra cui sia ictus ischemico che emorragico ( quest'ultimo con una minore incidenza in termini assoluti ).
Questo eccesso di rischio di ictus emorragico è particolarmente elevato nei pazienti trattati con duplice terapia antiaggregante e nel 1° anno dopo ictus / TIA.
Questa osservazione è importante per la scelta della terapia antitrombotica in questi pazienti. ( Xagena2013 )
Ducrocq G et al, Circulation 2013; 127: 730-738
Cardio2013 Neuro2013
Indietro
Altri articoli
Efficacia comparativa della tomografia computerizzata iniziale e dell'angiografia coronarica invasiva in donne e uomini con dolore toracico stabile e sospetta malattia coronarica
È stata valutata l'efficacia comparativa della tomografia computerizzata e dell'angiografia coronarica invasiva in donne e uomini con dolore toracico stabile...
Rischi a breve, medio e lungo termine di sindrome coronarica acuta in coorti di pazienti con artrite reumatoide che iniziano ad assumere farmaci antireumatici biologici modificanti la malattia
Sono state confrontate le incidenze a 1, 2 e 5 anni di sindrome coronarica acuta ( ACS ) nei pazienti...
Stent a rilascio di Everolimus o chirurgia di bypass per la malattia coronarica multivasale: esiti di follow-up estesi dello studio BEST
Gli esiti comparativi a lungo termine dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent a rilascio di Everolimus e...
Esiti a lungo termine nei pazienti con malattia coronarica stabile, trattati con Flecainide per fibrillazione atriale
I farmaci antiaritmici di classe 1C ( AAD ) sono stati associati a danno nei pazienti trattati per aritmie ventricolari...
Beneficio di mortalità per Rivaroxaban più Aspirina nei pazienti con malattia coronarica cronica o arteriopatia periferica
La combinazione di 2.5 mg di Rivaroxaban ( Xarelto ) due volte al giorno e 100 mg di Aspirina (...
Colchicina nei pazienti con malattia coronarica cronica in relazione a precedente sindrome coronarica acuta: studio LoDoCo2
La Colchicina riduce il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti dopo infarto del miocardio e nei pazienti con malattia coronarica...
Prevalenza della malattia coronarica e della disfunzione microvascolare coronarica nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata
La malattia coronarica ( CAD ) e la disfunzione microvascolare coronarica ( CMD ) possono contribuire alle caratteristiche fisiopatologiche dell’insufficienza...
Effetto di Evolocumab sulla malattia coronarica complessa che richiede rivascolarizzazione
È stata valutata la capacità dell'inibitore della proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 ( PCSK9 ) Evolocumab ( Repatha )...
Associazione di inibitori della fosfodiesterasi-5 rispetto ad Alprostadil con sopravvivenza negli uomini con malattia coronarica
Il trattamento con l'inibitore della fosfodiesterasi 5 ( PDE5i ) è associato a una riduzione della mortalità rispetto a nessun...
Effetto di esercizio fisico, Escitalopram o placebo sull'ansia nei pazienti con malattia coronarica: studio UNWIND
L'ansia è comune tra i pazienti con malattia coronarica ( CHD ) ed è associata a peggiori esiti di salute;...